COSE DA DONNE

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COSE DA DONNE

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Dr.ssa Monica Calcagni

Roma | Arce

MEDICINA

ESTETICA

COSE DA DONNE

CHE ANCHE GLI UOMINI DOVREBBERO SAPERE


Alcune di noi potrebbero pensare che sulla salute femminile sia stato ormai scritto e detto di tutto. Che non esistano più falsi miti o credenze errate. Ma in realtà è esattamente il contrario: ancora oggi abbiamo moltissime false convinzioni. E nessuno riesce a spiegarlo meglio di Monica Calcagni, la ginecologa più famosa del web. Tutti i giorni, sui social e nel suo studio, la dottoressa Calcagni si trova a rispondere a domande incredibilmente fantasiose sul corpo delle donne. È vero che il seno crescerà di più se lo massaggio quotidianamente? Posso fare il bagno quando ho le mestruazioni? Se non raggiungo l’orgasmo posso comunque restare incinta?

Vere e proprie domande «aliene» che testimoniano la grande disinformazione che circola online e non solo. Per questo la dottoressa Calcagni ha deciso di scendere in campo e scrivere per Sperling & Kupfer Cose da donne:

un vero e proprio manuale per imparare a conoscere il proprio corpo e combattere tutti i tabù sulla salute femminile. Con grande competenza e pazienza, ma anche con un filo di ironia, Monica Calcagni accompagna le lettrici e i lettori - perché anche gli uomini dovrebbero conoscere le problematiche della salute femminile- in un percorso che va dalle mestruazioni alla fertilità, dalla fecondazione al il parto e dalla pubertà alle malattie sessualmente trasmissibili; arrivando poi a toccare temi che lei stessa definisce “spinosi” come l’aborto e la legge 194. Il tutto sempre con grande sensibilità perché, come scrive nella sua introduzione Sono la ginecologa che segue le gravidanze, ma anche la donna che ha vissuto in prima persona molte delle esperienze delle pazienti che assisto, che sa cosa voglia dire cambiarsi l’assorbente in spiaggia e sa cosa significhi partorire, tanto per fare due esempi. Voglio far capire che i medici, oltre a essere i depositari della scienza, sono anche esseri umani in grado di dare consigli personali, proprio perché hanno attraversato, nella loro vita e non solo nella loro carriera, alcuni passaggi critici che voi state passando.


RUBRICA

15 nov, 2022
Quando si parla di orologio biologico nella donna ci si riferisce alla capacità del corpo femminile di riprodursi e di dare una nuova vita. Negli ultimi decenni abbiamo assistito ad una emancipazione femminile che ha fatto slittare l'età della prima gravidanza dopo i 35 anni, e a volte anche dopo i 40 anni. Questo ci ha posto davanti al dilemma della difficoltà ad ottenere facilmente una maternità in maniera spontanea. La fertilità di una donna, infatti, si riduce drasticamente dopo i 35 anni di età. Ma oggi le donne hanno la possibilità di preservare la possibilità di diventare mamma in età più avanzata conservando i propri ovociti attraverso il social freezing. Pratica già da anni molto diffusa nel Regno Unito e in Spagna, è ora possibile anche su territorio Italiano. La riserva ovarica è la capacità che ha l'ovaio di produrre ovociti che, una volta fecondati, possono generare embrioni. È geneticamente determinata e decresce progressivamente con l'età della donna. La riserva ovarica può essere ridotta in seguito patologie, come per esempio l’endometriosi, o ad interventi chirurgici come l'asportazione di un ovaio per cisti ovariche, torsioni o patologie tumorali, o in seguito a radioterapia della pelvi conseguente a tumori (per esempio linfomi). Per poter procreare sono necessari un giusto quantitativo di ovociti e una buona qualità ovocitaria. Con il passare degli anni si riduce la quantità di ovociti e la loro qualità con conseguente riduzione della possibilità di concepire spontaneamente, con un conseguente aumento del rischio di aborto e della possibilità di concepire feti con patologie cromosomiche. Il social freezing è la crioconservazione degli ovociti a scopo precauzionale e può essere considerato una terapia dell'infertilità futura. Consiste nello stimolare la donna con gli ormoni per farle produrre ovociti che vengono poi prelevati chirurgicamente e congelati attraverso un processo di vitrificazione. Gli ovociti così conservati possono essere utilizzati in un futuro qualora non si riesca a concepire in maniera spontanea. È una tecnica già utilizzata da anni in tutte quelle donne che devono sottoporsi a chemioterapia per un tumore o a radioterapia della pelvi o ad interventi demolitivi sulle ovaie. Viene anche utilizzata nelle pazienti che hanno una riserva ovarica bassa in giovane età e nelle donne con endometriosi massiva. La stessa tecnica oggi può essere utilizzata dalle donne che, per motivi personali, vogliono preservare la fertilità e ricercare una gravidanza più avanti nel tempo, e che vogliono avere la possibilità di utilizzare i propri ovociti qualora avessero delle difficoltà nel concepimento naturale per riduzione della fertilità. Il congelamento degli ovociti avviene secondo un protocollo specifico molto simile a quello previsto per la fecondazione assistita o in vitro. La donna viene sottoposto ad una terapia farmacologica per la fertilità che le fa produrre un giusto quantitativo di ovuli (sono necessari circa 15 ovociti) che vengono poi prelevati con un piccolo intervento chirurgico per via vaginale e crioconservati per preservarne l'integrità. La conservazione degli ovociti in Italia è possibile per 10 anni ma in realtà ci sono delle tecniche di vitrificazione (cioè di congelamento) che possono conservare gli ovociti a tempo indeterminato e questo permetterebbe così alla donna di poter decidere come gestire la propria fertilità. Considerate che ci sono donne che congelano gli ovociti anche a 16-17 anni per la presenza di patologie e che magari dopo 10 anni non sono ancora in grado di stabilire se li utilizzeranno o meno. La donna che decide di sottoporsi ad una conservazione ovocitaria per motivi personali deve contattare un centro di procreazione medicalmente assistita che se ne occupi. Purtroppo è una procedura che oggi è possibile solo privatamente con un costo che si aggira intorno ai 2500-400 euro. E’ possibile la crioconservazione ovocitaria attraverso il sistema sanitario nazionale solo in casi particolari quali pazienti oncologiche (in tutti i centri), pazienti con una riserva ovarica bassa (solo in alcune regioni). La donna viene sottoposta ad una serie di esami per valutare la sua riserva ovarica (ecografie transvaginali per la conta dei follicoli antrali e il dosaggio di AMH o ormone antimulleriano e FSH). Viene quindi sottoposta ad una terapia di stimolo per farle produrre ovociti, verrà sottoposta ad ecografie seriate (monitoraggio ecografico dell'ovulazione) e, una volta raggiunto un numero sufficiente di follicoli, viene sottoposta ad piccolo intervento chirurgico per aspirare gli ovociti che vengono poi congelati. Quando la donna vorrà gli ovociti verranno scongelati, fecondati con il liquido seminale del partner, e gli embrioni così prodotti vengono trasferiti in utero. Per poter utilizzare gli ovociti senza un partner ma con il liquido seminale di un donatore, la procedura deve essere eseguita all’estero perché in Italia non è permessa. Questo è il motivo per cui io consiglio alle mie pazienti interessate al “social freezing” di rivolgersi a strutture estere, nella vita non si sa mai! Considerando che la fertilità si riduce progressivamente a partire dai trent'anni in poi, è consigliabile procedere alla crioconservazione degli ovociti prima dei 35 anni di età. In questo modo si possono ottenere un numero di ovociti superiore ma anche di buona qualità aumentando così la probabilità di successo di una futura gravidanza. La donna che si approccia al social freezing lo fa in via precauzionale per poter avere un domani la garanzia di diventare mamma con i propri ovociti e non attraverso l'utilizzo dell’ovodonazione (utilizzando gli ovociti di un’altra donna). E’ consigliabile avere una gravidanza prima dei cinquant'anni di età ma non c'è un limite per poter utilizzare gli ovociti congelati. I rischi a cui si va incontro sono legati alla procedura di stimolazione e prelievo ovocitario ma sono minimi rispetto al beneficio che si può avere. Quella del social freezing è una tecnica ormai standardizzata e applicata già da tanti anni alle donne con patologie oncologiche per le quali è prevista spesso anche la conservazione del tessuto ovarico che viene prelevato con un intervento chirurgico di laparoscopia.  Non abbiamo ancora dei dati reali sulla efficacia della conservazione degli ovuli in quanto le donne che ricorrono a questa procedura sono ancora poche e sono ancora scarsi gli studi scientifici a riguardo. In linea generale il processo di vitrificazione presenta un tasso di sopravvivenza medio intorno all’85% e la percentuale di successo legata alla fecondazione da ovuli congelati è intorno al 75%, mentre il tasso di gravidanze ottenute da embrioni sottoposti a congelamento è intorno al 15 20%, di poco inferiore a quella che si ottiene da ovociti a fresco.
15 nov, 2022
Le malattie sessualmente trasmissibili (MTS) sono un vasto numero di malattie infettive molto diffuso e possono provocare sintomi acuti, infezioni croniche gravi e serie complicanze a lungo termine. Si possono trasmettere attraverso qualsiasi tipo di rapporto sessuale (vaginale, anale, orale) e tramite liquidi organici infetti come sperma, secrezioni vaginali, saliva ma anche attraverso il contatto diretto della pelle della zona genitale, delle mucose (anali, genitali e della bocca). Alcune malattie si possono trasmettere anche attraverso il sangue, per esempio con il contatto con ferite aperte, scambio di siringhe, ma anche con tatuaggi o piercing in condizioni di non sicurezza o dal dentista o durante un intervento chirurgico, e in passato anche attraverso le trasfusioni di sangue. Una madre può trasmettere l'infezione attiva al proprio figlio in corso di gravidanza o durante il parto e l'allattamento. Questo non vuol dire che non si possa fare una vita normale, anzi! Le MTS non si trasmettono con i colpi di tosse e gli starnuti, con una stretta di mano, con un abbraccio, non si possono contrarre sui mezzi pubblici o in ufficio, non sono trasmesse dalle zanzare o da altri animali, e neanche al bar o in discoteca, a meno che non abbiate in questi luoghi rapporti sessuali senza preservativo! Ebbene sì! Le malattie sessualmente trasmissibili sono un grave problema per la sanità pubblica ma anche e soprattutto per la nostra salute! Sono sempre di più le persone che si ammalano ogni anno, anche perché ci sono un numero sempre più rilevante di persone asintomatiche ma infette e infettanti, ed è altissima la probabilità di trasmissione della malattia al partner. Questo è dovuto anche alla sempre maggiore diffusione di comportamenti sessuali a rischio, il preservativo è diventato un optional, non viene utilizzato o viene utilizzato male ma è l'unico sistema che abbiamo oggi a disposizione per poterci proteggere. Da alcune malattie si può guarire ma altre invece cronicizzano e rimangono con noi per sempre! I soggetti più a rischio sono quelli che hanno un problema o un deficit immunitario, e gli adolescenti perché spesso non presentano sintomi e hanno dei tessuti genitali più fragili ed esposti a queste infezioni, oltre ad essere meno informati sul rischio che corrono ad avere approcci sessuali senza protezione.  La stessa Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) sottolinea l'importanza di promuovere campagne informative e di educazione alla salute sessuale e sull'utilizzo corretto dei contraccettivi di barriera. E’ importante identificare precocemente le persone che sono affette per evitare la diffusione delle malattie anche ai loro partner sessuali, intensificare l'accesso ai test di screening, promuovere la vaccinazione per le malattie che lo prevedono e invogliare la popolazione a usare il cervello, sempre!
15 nov, 2022
Per garantire una buona qualità della nostra vagina e conseguentemente una buona qualità dei rapporti sessuali è importante avere un'attività intima regolare. E se non ho un partner? Se sono single, o se ho un compagno che non ama applicarsi oppure ha disturbi dell'erezione? Esiste il fai da te! La masturbazione, per cultura sempre attribuita agli uomini, è una pratica molto utilizzata anche delle donne! Finalmente! Sdoganiamola! Io la consiglio regolarmente a tutte le pazienti che si rivolgono a me con problemi di atrofia vaginale o riduzione della libido, anche se sono felicemente accompagnate. Mi chiederete, per quale motivo masturbarmi se ho accanto un compagno? Perché a meno che non abbiate un'attività sessuale regolare, 2-3 volte a settimana, la masturbazione diventa un presidio terapeutico. Non solo fa bene allo spirito perché rilascia endorfine che sono gli ormoni del piacere, ma il flusso sanguigno che viene convogliato verso i genitali favorisce il mantenimento di una buona lubrificazione e di un buon trofismo sia vaginale che del clitoride. La masturbazione infatti non è altro che la stimolazione dei propri genitali finalizzata al piacere sessuale ma che può essere utilizzata tranquillamente anche a fini terapeutici e migliora l'affinità di coppia! Una donna appagata e con una buona salute dei genitali è una donna che soddisfa il partner e che è più soddisfatta da lui. E’ poi scientificamente provato che la masturbazione migliora il benessere generale e aumenta il sistema immunitario. Può essere praticata da sola o in compagnia, con le mani o con l'ausilio di sex toys che sono dei giochi erotici che possono essere utilizzati da soli o in coppia. Ormai vengono venduti sul web in confezioni assolutamente anonime che possono essere scambiate per profumi. E’ difficile infatti ancora oggi per noi donne recarci in un sexy shop per acquistare un dildo, abbiamo ancora troppo imbarazzo! Ma online si trova ormai di tutto!  Dai succhia-clitoride alle palline di Koegel (palline di diversi pesi e misure che vano introdotte in vagina) che possono essere utilizzate per aumentare il piacere sessuale oltre che per allenare i muscoli della vagina (sarebbe sempre meglio fare però in questo caso una valutazione del pavimento pelvico!). Esistono addirittura vibratori comandati a distanza con un piccolo telecomandino wifi o con l'app del telefono. Lo introduci in vagina e il tuo partner lo comanda a distanza. Un po’ come accade nel film “La dura verità”, ma attenta a fare si che tuo figlio non venga in possesso del telecomando!!!
15 nov, 2022
Il pap test prende il nome dalle iniziali del cognome del medico greco George Nicholas Papanicolau che lo inventò. Negli anni 40 il pap test si diffuse in tutto il mondo salvando centinaia di migliaia di donne dal cancro al collo dell'utero. Analizzando in laboratorio le cellule prelevate sul collo dell'utero è possibile, infatti, fare diagnosi precoce di cancro della cervice uterina. Il pap-test si segue con la paziente distesa sul lettino in posizione ginecologica, cioè con le gambe divaricate e le ginocchia flesse, i piedi o le cosce vengono appoggiate sui supporti del lettino chiamati cosciali.  Viene inserito in vagina uno strumento chiamato speculum che serve per mettere in evidenza il collo dell'utero e, con l'aiuto di una spatola di plastica o di legno (spatola di Aire) o di una specie di spazzolino (cytobrush) si prelevano le cellule sul collo dell'utero che poi vengono strisciate su un vetrino e poi fissate con un fissatore o stemperate in un liquido di trasporto (thin-prep). Il campione così preparato viene poi inviato al laboratorio dove viene analizzato. È importante eseguire il pap-test dal primo rapporto sessuale fino a circa 70 anni di età ed è importante eseguirlo ogni 3-5 anni. Le ultime linee guida consigliano di introdurre dopo i 30 anni l’esecuzione dell’HPV test per evidenziare la presenza del papilloma virus che l’agente eziologico del cancro della cervice uterina. Il pap-test può essere eseguito anche dalla donna che non abbia mai avuto rapporti sessuali perché è un esame di facile esecuzione, indolore e poco costoso che è fondamentale per fare diagnosi precoce di lesioni sul collo dell’utero. Il programma di screening del Ministero della Salute prevede la possibilità di eseguire pap-test ogni 3 anni e HPV test ogni 5 anni gratuitamente dai 25 ai 64 anni. Partecipa ai programmi di screening, sottoponiti regolarmente ai test di screening, la prevenzione salva la vita!
15 nov, 2022
La riduzione degli estrogeni crea dei cambiamenti importanti a livello locale. Le rugosità fisiologiche presenti in vagina tendono a sparire, succede esattamente il contrario di quello che capita al nostro viso. Con il passare degli anni il viso si riempie di rughe e nella nostra vagina le rughe scompaiono! Questo però non è un buon segno e ci può creare non pochi problemi soprattutto nella qualità del rapporto sessuale. La secchezza vaginale, le irritazioni, il prurito possono portare ad avere rapporti dolorosi, poco o per nulla piacevoli, e quindi sempre meno frequenti. Questo può creare problemi alla stabilità della coppia! Ma perché c’è la secchezza vaginale? L'abbassamento dei livelli degli estrogeni porta ad una riduzione della produzione dei fluidi vaginali che ha un impatto enorme sull'ambiente intimo perché le pareti risultano meno lubrificate, più soggette a irritazioni, varia il ph vaginale che diventa meno acido (normalmente deve essere da 3,5 a 4,5). Questo fa sì che possa aumentare la probabilità di infezioni vaginali come la candida ma anche di cistiti e infezioni urinarie ricorrenti, soprattutto dopo i rapporti sessuali. Quante volte le donne lamentano difficoltà o dolore alla minzione (quando fanno la pipì), sensazioni di dover urinare più spesso, con sintomi che si presentano dopo 24-72 ore dal rapporto intimo? Si parla di cistiti post-coitali chiamate anche “cistiti da luna di miele” che possono interessare anche le giovani donne ma molto più frequentemente interessano donne in menopausa e premenopausa. Sono generalmente dovuta alla presenza dell’Escherichia Coli che è un germe normalmente presente nell'intestino e che diventa patogeno quando raggiunge la vagina (anatomicamente la vagina e l'ano distano solo 2 cm). In menopausa e in premenopausa l'alterazione dell'ambiente vaginale rende più facile l'infezione dai Escherichia Coli e la scarsa lubrificazione non fa altro che aumentare la probabilità che ci sia una cistite. I sintomi possono essere talmente importanti che si può avere sangue e addirittura febbre. Ma che cosa posso fare per prevenirla? E’ importante mantenere un'adeguata lubrificazione vaginale utilizzando i giusti prodotti per bocca o per via locale bere tanta acqua e cercare di svuotare regolarmente l'intestino. Bisogna inoltre cercare di urinare e lavarsi prima e dopo il rapporto, evitare l'utilizzo di detergenti intimi troppo aggressivi, è importante utilizzare lubrificanti durante l’intimità e stare attenti a non contaminare la zona vaginale durante l'igiene intima (lavarsi sempre dal davanti all'indietro e mai viceversa)! Ma attenzione! Non tutte le donne hanno rapporti dolorosi che terminano con le cistiti! Si può avere una sessualità molto piacevole e appagante anche in menopausa. Se si garantisce una buona lubrificazione vaginale, si previene l'atrofia, ci si tratta in maniera opportuna, si mangia in maniera sana e si fa attività fisica regolare, la qualità della vita può essere ottima!
15 nov, 2022
Il ciclo mestruale è quel periodo che va dal primo giorno della mestruazione al primo giorno della mestruazione successiva. Mentre la mestruazione o flusso mestruale è la perdita di sangue che avviene mensilmente. Si parla di ciclo regolare quando le mestruazioni hanno una periodicità che va dai 26 ai 35 gg. Quando la frequenza delle mestruazioni non presenta questa cadenza si parla di alterazioni del ciclo mestruale e sono più comuni nel periodo dell'età fertile di una donna e cioè tra i 20 e i 45 anni. Prima dei 20 anni le irregolarità mestruali sono molto comuni e sono dovute ad un assestamento ormonale, mentre dai 45 anni in poi le irregolarità possono essere dovute ad una riduzione della capacità riproduttiva che termina poi con la menopausa. Le cause di irregolarità mestruali sono molteplici ma le più frequenti sono dovute a problemi ormonali quali la sindrome dell’ovaio policistico o a disturbi della ghiandola tiroidea, ma possono essere conseguenza anche di aumento della produzione della prolattina o ad altri disturbi endocrini. Una delle cause più frequenti di irregolarità mestruali, soprattutto negli ultimi anni, è l'alterazione del peso corporeo dovuto ai disturbi alimentari. L’eccessivo aumento di peso, ma soprattutto l’eccessivo dimagrimento, infatti, interferiscono con la regolarità delle mestruazioni tanto che queste potrebbero scomparire creando seri problemi di salute alla donna. Anche l’eccessiva attività fisica può portare a irregolarità mestruali, è noto infatti che le atlete spessissimo non hanno le mestruazioni.Chi mestrua troppo spesso rischia di andare incontro ad una anemia marcata mentre la donna che mestrua troppo raramente può avere problemi nell'utero come l'iperplasia endometriale. La irregolarità mestruale può essere anche una delle cause di infertilita. Vanno sempre valutate insieme alla ginecologa di fiducia la periodicità e le caratteristiche delle mestruazioni per comprendere quali possono essere le alterazioni che ci portano ad avere un ciclo irregolare. Una volta individuate le cause le alterazioni mestruali vanno trattate e gestite per evitare danni al nostro apparato riproduttivo.
15 nov, 2022
Sulla contraccezione ci sono tanti falsi miti di cui si parla e molti benefici che si conoscono poco. I contraccettivi si dividono in: metodi naturali (coito interrotto, Ogino-Knaus, Billings, temperatura basale) metodi barriera (profillattico, diaframma, dispositivo intrauterino o IUD) metodi chimici (pillola, cerotto, anello vaginale, impianto sottocutaneo) metodi chirurgici (legatura tubarica, vasectomia) I metodi naturali non hanno controindicazioni ma hanno un tasso di insuccesso molto alto, prevedono una buona conoscenza del proprio corpo e dei metodi. Sono consigliati in coppie stabili nelle quali l’arrivo di una eventuale gravidanza non sarebbe un problema. I metodi chirurgici sono sistemi definitivi, non reversibili e consigliabili in caso non si possano utilizzare gli altri sistemi per problemi di salute. I metodi barriera quali il profilattico e il diaframma sono di facile utilizzo, poco costosi e proteggono dalle malattie sessualmente trasmesse oltre che da gravidanze indesiderate. Salvo incidenti quali rottura o errato inserimento hanno una protezione contraccettiva alta. I sistemi contraccettivi più comuni sono quelli ormonali e comprendono pillole con solo progesterone o associato ad estrogeni di sintesi o naturali, anello vaginale o cerotto. È ormai assodato che la pillola non fa ingrassare e non fa venire la cellulite ma pochi sanno invece che i contraccettivi ormonali possono essere benefici per la nostra salute oltre che utili perché ci permettono di non avere gravidanze indesiderate. Se usi un contraccettivo ormonale il tuo rischio globale di morte si riduce del 13% e il rischio di morire di infarto si riduce del 25%. In particolare il rischio di morire di cancro si riduce del 38% per il colon, del 57% per l’utero (endometrio) e del 47% per l’ovaio. I contraccettivi ormonali possono aiutarti se hai disturbi legati al ciclo mestruale. Sono infatti la cura per molti problemi legati al ciclo e possono diminuire molti disturbi legati a malattie dipendenti dagli ormoni come la sindrome dell’ovaio policistico e l’endometriosi. Soffri di sindrome premestruale (gonfiore, irritabilità, stanchezza, cambi d’umore, disturbi del sonno nei giorni che precedono le mestruazioni)? Hai mestruazioni dolorose o abbondanti? il contraccettivo ormonale può risolverti il problema. E per tutte quelle donne che non amano assumere farmaci regolarmente, pensano di non ricordarsi di prendere la pillola tutti i giorni, vogliono ritardare di alcuni anni la ricerca della gravidanza, presentano controindicazioni all’utilizzo di contraccettivi contenenti estrogeni, la soluzione sono i LARCS. Questi metodi chiamati "contraccettivi reversibili a lunga durata d’azione" (dall’inglese LARCs) proteggono dalla gravidanza per anni dopo una singola applicazione del dispositivo contraccettivo. In Italia Essi comprendono l'impianto sottocutaneo e i dispositivi intrauterini (spirali con o senza rilascio ormonale), che possono essere utilizzati anche da giovani donne che non hanno mai avuto figli. L’impianto sottocutaneo viene inserito nel braccio dal ginecologo, rilascia progesterone e dura 3 anni. La maggior parte delle donne va in amenorrea (non ha più le mestrauzioni) ma una piccola percentuale di donne continua a sanguinare in maniera irregolare ma comunque scarsa. E’ un sistema contraccettivo sicuro, comodo e reversibile. Il dispositivo intrauterino viene inserita nell’utero, dura dai 3 ai 5 anni a seconda del tipo e può essere al rame o medicata a Levonorgestrel. La spirale al rame viene inserita in utero dal ginecologo e controllata poi ecograficamente, può aumentare il flusso e i dolori mestruali, costa poco ed è un sistema contraccettivo sicuro ed efficace. La spirale medicata invece riduce il flusso e il dolore mestruale e ha una sicurezza contraccettiva maggiore, viene utilizzata non solo come contraccettivo ma anche per ridurre il flusso nelle pazienti che hanno mestruazioni abbondanti e che soffrono di anemia, nelle pazienti che hanno dolori mestruali e non vogliono o non possono utilizzare altri sistemi, dopo interventi di resettoscopia per polipi endometriali per evitare che ritornino. È un sistema sicuro ed efficace, reversibile in qualsiasi momento (dopo avere tolto la spirale si hanno le stesse probabilità di avere una gravidanza delle donne che non l’hanno mai messa).  Abbiamo attualmente in commercio tante possibilità per evitare gravidanze inattese, ridurre gli inconvenienti legati alle mestruazioni come dolori e flussi abbondanti e dare una buona qualità di vita alle donne.

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